Se questo è un arbitro…

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infame
L’arbitro protagonista di Pescara – Lecce

Ci avevamo creduto, il Pescara dopo aver speso tanto era alla frutta, dominavamo contro una squadra ormai incapace di reagire. L’impressione che la partita si potesse ribaltare c’era tutta. Poi ci ha pensato lui, l’individuo nella foto, a cambiare tutto

Col senno di poi possiamo dire che per fortuna il Pescara ha trovato il terzo gol se no ci toccava giocare in 8 la partita, perché Aleandro Di Paolo non si sarebbe certo fermato, una volta presa la mano. Come un novello Byron Moreno de noialtri, un Codesal al pecorino, si è erto a protagonista indiscusso, migliore in campo per gli abruzzesi. Mentre i giocatori annaspavano ci pensava lui, ancora fresco come una rosa, a rimettere le cose a posto.

Fin quando il Pescara giocava su ritmi altissimi e il Lecce era in sofferenza è bastato poco, qualche piccolo aggiustamento, come ammonire due giocatori del Lecce al primo fallo, ma quando il risultato agognato sembrava sfuggire ha assestato l’uno due micidiale e decisivo, un cecchino dell’arbitraggio.

La sceneggiata finale, con ammonizioni ai giocatori del Pescara a partita già finita è stata solo la degna conclusione di un copione perfetto, così come perfetto per chiudere la serata è stato tal Pillon, che ha avuto pure la faccia di protestare, ma inutile prendersela, l’onestà o ce l’hai o non ce l’hai.

Così come straordinari sono stati i telecronisti che sono andati oltre le loro prerogative di tifosi, arrivando a festeggiare in maniera sconsiderata una vittoria della quale io al posto loro mi sarei vergognato come un ladro, ma inutile prendersela, il pudore o ce l’hai o non ce l’hai.

Si, c’è rabbia perché potevamo giocarcela alla pari e non ci è stato concesso. Potevamo perdere anche per un errore arbitrale, capita, non mi sarei incazzato, ma neanche questo ci è stato concesso, perché l’arbitro è stato perfetto, non ha sbagliato nulla, ha fatto ciò che doveva.

Sono solo contento della squadra, per come ha reagito, per come ha giocato nel secondo tempo, per come avrebbe meritato, la dignità resta, non la può espellere nessuno, il resto è solo mediocrità che si porta via il vento.

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