Tachtsidis responsabile del pareggio o vittima di svista?

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In molti hanno visto nel greco grosse responsabilità per la sconfitta di ieri sera, in quanto lo hanno visto nervoso, alla fine del primo tempo, dopo il rigore concesso e poi revocato dal VAR. L’espulsione è stata vista da molti come conseguenza di questo nervosismo e quindi fortemente stigmatizzata.

Partiamo quindi dalla prima ammonizione, sacrosanta per le reiterate proteste, che però, ricordiamolo, non sono state né scomposte, né violente. In molti hanno creduto che il Taxi protestasse per la decisione dopo l’intervento del VAR, invece la protesta riguardava la modalità di ripresa del gioco.

Non sappiamo cosa chiedesse il greco all’arbitro, ma sappiamo per certo che, regolamento alla mano, il gioco dovesse riprendere con palla rilasciata dall’arbitro davanti al portiere e calciatori del Lecce distanti non meno di quattro metri dal portiere. Pressing del Lecce che comunque non c’è stato sull’estremo avversario.

In realtà di proteste durante le partite ce ne stanno tante e quelle di Taxi non sono apparse gravi, inoltre, rientrato dagli spogliatoi sembrava aver smaltito l’adrenalina e abbastanza tranquillo.

Se il giallo è sacrosanto credo sia da escludersi che le proteste abbiano in qualche modo irritato l’arbitro che invece non ha avuto nei suoi confronti comportamenti particolari fino alla doppia ammonizione.

E proprio sulla seconda ammonizione ci sono molti dubbi, sull’entità del fatto e se il leggero tocco sia stato sufficiente per far cadere il giocatore avversario. Personalmente credo che il provvedimento sia eccessivo e che non ci fossero neanche gli estremi per la punizione. Ciò che è certo è che la dinamica che ha portato all’ammonizione è stata strana, con l’arbitro che non ha valutato fallo l’intervento del greco e il guardalinee invece che lo ha richiamato. L’arbitro si è fidato del collaboratore più che dei propri occhi ed ha estratto il secondo giallo, anche in contrasto col metro di giudizio avuto fino ad allora.

Non ci sono dubbi che l’espulsione abbia condizionato l’ultima parte del match, però, a mio giudizio, non si può scaricare sul greco la responsabilità del pareggio, sia perché l’ammonizione è apparsa eccessiva, sia perché il gol della Samp è giunto da un errore tecnico della difesa schierata.

 

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