Ora Basta

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Da tre anni a questa parte ho evitato accuratamente di scrivere su blogs e siti internet i miei pensieri dopo una sconfitta del Lecce. Questo per non confondermi con la schiera di sciacalli, nostalgici di Semeraro, doppiofedisti e rinnegati vari. E così avrei fatto oggi dopo la sconfitta di ieri. Daccordo che, se hai le ambizioni che dici di avere, squadre come la Reggina le dovresti asfaltare anche con le riserve, ma lo stesso discorso valeva per il Messina, l’Ischia, il Martina. Il calcio è fatto di episodi. Se Moscardelli mette dentro quelle due palle facili facili sullo 0-1 o sull’1-1 staremmo facendo discorsi diversi e magari, come dice qualcuno, “voli pindarici” di playoffs ed oltre. Invece no. Oggi è diverso, perchè da questo pomeriggio circolano voci, anzi più che voci, di un allontanamento del mister Pagliari. Io non so cosa sia successo ieri negli spogliatoi o fra il mister e la società. Non so i perchè e i percome. So che a questo punto non ci sono più alibi. Semeraro ha abbandonato una società, ricordiamolo, dopo averla utilizzata per i suoi fini, dopo averne macchiato la maglia con l’inchiostro indelebile della tentata combine e dopo anni di “autogestione” e disimpegno finanziario. I Tesoro l’hanno rilevata, forse improvvidamente, durante

i processi della giustizia sportiva che ci hanno infine condannati alla lega-pro. La maggior parte della tifoseria è grata alla famiglia Tesoro di aver evitato il fallimento di questa società, ma già dalla prima stagione ha chiesto non campagne acquisti da Champions, ma l’affidamento della squadra in mani competenti che avessero potuto guidarla fuori dalla palude. Niente. La prima stagione sappiamo com’è andata: un vantaggio enorme dilapidato da una squadra sulla carta di gran lunga superiore alle avversarie a causa di un terremoto permanente nello spogliatoio, l’incapacità di mister Lerda e le velleità di mister Toma, che hanno consegnato ai playoffs una squadra ormai cotta e costretta a schierare addirittura Chevanton col braccio al collo, Bekembauer-style. Il secondo anno, dopo una pomposa campagna acquisti che ha finalmente riportato a Lecce nientepopodimenochè Fabrizio Miccoli, ancorchè invecchiato e ingrassato, la squadra è stata affidata a Checco Moriero con i risultati che sappiamo, riaffidata a Lerda per una rincorsa che aveva dell’impossibile e che tale si è rivelata, mancando il Lecce proprio gli appuntamenti topici (in casa col Perugia e nella fatal Viareggio) fino all’esito infausto dei secondi playoffs in due anni. Nonostante la lunga squalifica di Lerda e nonostante gli evidenti limiti caratteriali e tecnici dimostrati, la squadra è stata riaffidata al mister piemontese, nuova campagna acquisti pomposa, e nuove ambizioni. La risposta alle continue richieste di affidare il team alle mani di un DS esperto è stato l’esame da DS sostenuto da Antonio Tesoro. Nonostante gli evidenti limiti di tenuta della squadra palesati in due stagioni, nulla si è fatto per allestire un team di preparatori atletici di prim’ordine e, giacchè ci siamo, nonostante l’evidenza di banali infortuni che tenevano i calciatori fuori dal campo anche per dei mesi, nulla si è fatto per sostituire decorosamente il team di Peppino Palaia. Adesso siamo dinanzi a quella che si prospetta come la più fallimentare delle ultime stagioni. La mia considerazione non può non essere che se per tempo si fosse provveduto ad attrezzare questa società con un DS esperto, un team di preparatori atletici valido ed un team medico decente, la famiglia Tesoro avrebbe risparmiato soldi e noi e loro ci saremmo risparmiati ulcere, cefalee e figure di…palta. E non mi si venga a dire che dotarsi di queste professionalità avrebbe fatto lievitare i costi: si chiedevano figure di lega-pro, non di champions league. Un’alta riflessione mi viene poi spontanea: il Carpi, che ci superò ai playoffs due stagioni fa, sta dominando con distacco la serie B, non con investimenti faraonici, ma solo con l’organizzazione di una società piccola ed anche abbastanza “povera”, e Benevento e Salernitana, che ci staccano in classifica ormai di numerosi punti, non hanno organici superiori al nostro (lo si è visto sul campo) ma solo un’organizzazione migliore. Il licenziamento di un allenatore dopo un mese scarso di lavoro è semplicemente l’indicatore del marasma nel quale naviga attualmente la società. Non mi stupirei se i calciatori in rosa che ancora hanno un minimo di mercato chiedessero di essere ceduti nelle prossime ore. Io, da parte mia, chiedo che si finisca, se possibile decorosamente, questa stagione. Poi arrivederci a tutti. Se il Siena ha ricominciato dalla D, non vedo perchè non possiamo farlo noi, anche per tastare quanto valgano sul serio gli imprenditori locali e le “cordate” che in questi mesi non hanno mai mancato di mestare nel torbido, anche grazie a certa stampa orfana di ingressi omaggio e privilegi vari. Domenica prossima, sugli spalti, contiamoci e guardiamoci bene in faccia, perchè è possibile che fra qualche anno qualcuno si vanterà di essere stato al “capezzale” del Lecce anche in quest’ora infausta.

Comunque e Dovunque, Sempre Forza Lecce.

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