Liverani, Liguori e il diritto di critica…

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È accaduto che sabato il Lecce ha pareggiato una partita a Crotone, niente di grave, una partita che temevamo un po’ tutti. Però a molti (me compreso) non è andato giù il cambio attuato dal tecnico giallorosso, che è apparso un po’ troppo conservativo e lo hanno esternato nel dopo partita. E anche questo non è niente di grave, sta nelle cose. O almeno dovrebbe esserlo. Ne è nata una diatriba con coloro per i quali Liverani non andrebbe mai criticato a prescindere dalle scelte e che, per qualche oscuro motivo, ritengono rinnegati, o più o meno tali, tutti coloro che osano criticare qualunque scelta o decisione della società o del mister. Ma anche qui, nulla di grave, semplice scambio di opinioni, che in una tifoseria passionale come quella giallorossa diventa a volte diverbio. Cosa tra tifosi, insomma.

Poi però accade qualcosa che cambia il quadro della situazione: il post del vice presidente Liguori, che sembra uno sfogo dettato dall’amarezza e che starebbe pure bene se fuori imperasse una pesante contestazione, ma così non è. Tutto ciò che sta accadendo è che qualcuno ha criticato una scelta dell’allenatore, niente di più normale in qualunque tifoseria in qualunque parte del globo, ma che a Lecce richiede addirittura l’intervento di una delle massime cariche di Via Costadura (stavo per scrivere Via dei Templari, lapsus momentaneo).

Ovviamente ci saremmo aspettati (non tutti, ovvio) e avremmo voluto dal presidente una risposta nel merito a quanto obiettato, invece dobbiamo accontentarci di una risposta di principio.

Il succo del post è che veniamo da sei anni di Serie C (ce ne siamo accorti tutti) e che non si dovrebbero criticare Società e allenatore perché hanno fatto qualcosa di straordinario. Ma mi chiedo se davvero ci sia qualcuno che sta mettendo in discussione Liverani o la Società. Le critiche mi pare fossero molto più circostanziate e contestualizzate, ovvero ad una scelta in una partita. E in base a questo non si capisce perché una scelta di un allenatore, del quale nessuno mette in dubbio i meriti e la bravura, non possa essere criticata.

Ok, fin qui sembra solo una censura per le critiche, dettata dall’amarezza. Però c’è una cosa che mi colpisce, ovvero quando il dott. Liguori dice di aver letto le dichiarazioni di chi di calcio ne capisce davvero. Lasciando perdere il fatto che le dichiarazioni in questione riguardavano la qualità del gioco espresso dal Lecce, che, ancora una volta, nessuno ha messo in discussione, ma con quella frase sembra voler significare che chi ha criticato quella scelta non capisce nulla di calcio. Qualcuno potrebbe risentirsene, non io, ma magari qualche addetto ai lavori che di calcio ne mastica più di me e del dott. Liguori e che in quel cambio ha visto esattamente quel che ho visto io e centinaia se non migliaia di tifosi.

Il post prosegue, il presidente scrive che pensa a tutti quelli che vogliono davvero il bene del Lecce, sottintendendo in questo modo che solo chi accetta acriticamente qualunque scelta e qualunque decisione possa essere ascritto a tale categoria. Concetto rafforzato dalla chiosa finale, in cui quel TUTTI scritto in maiuscolo sottintende, ancora una volta, compresi coloro che non vogliono il bene del Lecce.

Ora, caro presidente, qui mi rivolgo direttamente a lei, l’effetto che quel suo post ha avuto è che le accuse verso chi ha osato mettere in dubbio una scelta di Liverani si sono moltiplicate, per cui gli insulti (anche sotto al suo post, le sarà facile leggerli) di essere rinnegati, gufi, frustrati e tante altre cose irripetibili sono stati istituzionalizzati.

E questo mi lascia perplesso e un po’ mi fa sorridere perché io ero abbonato, per l’esattezza “voucherizzato”, quattro anni fa quando eravamo solo in 2228, così come ero abbonato nel 1994/95 quando eravamo ancora di meno e non so quanti di quelli che ora mi chiamano rinnegato sotto al suo post possano dire altrettanto. E rivendico il diritto di esprimere il mio parere e il diritto di critica se l’allenatore della mia squadra, a mio giudizio, fa un errore, anche se non sono tra quelli “che di calcio ne capiscono davvero”.

Ma stia tranquillo che comunque dovessero andare le cose, io sarò sempre su quei gradoni a sostenere la mia squadra del cuore, insieme a tanti che hanno criticato quel cambio di Liverani, anche qualora e speriamo non accada mai, dovessimo tornare in 4000 nel deserto del Via Del Mare.

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