Crotone – Lecce, ovvero una breve storia di dissenteria contagiosa

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C’è una scuola di pensiero all’interno della tifoseria del Lecce per cui se qualcuno ha fatto bene o fa bene è incriticabile. Ne prendiamo atto, ma questo non ci può fermare dal raccontare ciò che pensiamo. Ora non è che vincere o meno a Crotone possa cambiare il giudizio sul campionato del Lecce, ma chiudersi o meno, quando manca ancora mezzora alla fine della partita, può  fare la differenza tra non essere o essere una grande squadra.

E si può essere bravissimi ad allenare, ma fare quelle scelte sbagliate che ti cambiano completamente l’esito di una partita. Ma anche non l’avessero cambiato, perché, mettiamo, il Lecce avesse avuto fortuna, come l’ha avuta sullo svarione prima e recupero dopo di Marino, una scelta sbagliata tale è e tale rimane.

Poi ci sono scelte sbagliate e scelte sbagliate, ma alcune di esse sono sbagliate e incomprensibili. Così, se sei in vantaggio di un gol, stai amministrando la partita, hai sfiorato più di una volta il terzo gol, non stai rischiando nulla e decidi di sostituire un centrocampista con un difensore fai una scelta incomprensibile. Certo, quelli del “Mister ha sempre ragione” non saranno d’accordo, ma pazienza, a volte abbiamo il vizio che la partita oltre a tifarla la guardiamo pure e ce ne facciamo un’idea personale.

Scopriamo dopo, dal sempre preciso Liguori, che Petriccione ha avuto un attacco di dissenteria, il problema è tutto là, discorso chiuso. Ah, no, un attimo, ma gli altri centrocampisti? Si che erano contati, ma qualche scelta c’era, come c’era la possibilità di portare Falco sulla trequarti, Mancosu a centrocampo e inserire la seconda punta al fianco di La Mantia. Lo avremo pur preso per qualcosa Tumminello, no? E poi il Mister è bravo a cambiare completamente centrocampo e riuscire ugualmente ad ottenere gioco e risultati. Giocare ed osare, ma la dissenteria doveva essere contagiosa stasera.

E a dirla tutta anche io ho avuto un certo malessere gastrointestinale, immediatamente dopo il cambio, e non credo sia stato un caso. Se è una partita che devi perdere la perdi, amen, se è una partita che devi pareggiare la pareggi, amen, ma se è una partita che stai portando in porto con tranquillità, allora perché dover vedere quel cambio e aspettarsi l’inevitabile? Non sai dove, non sai quando, speri che non sia mai, ma sai che arriverà.

Che poi questa difesa a tre non ci ha mai portato bene finora, mai. E non si può neanche scaricare la responsabilità sugli errori individuali, se giochi nella tua area è più probabile che ci siano. Ma lo vogliamo dire anche che giocare in tre in difesa è molto diverso che giocare in due? Sono movimenti diversi, diversi posizionamenti, se non ci sei abituato mica è così scontato che fai bene.

Qualcuno obietterà che è un problema di risultati, di senno del poi. C’è sempre qualcuno che quando fai qualche critica obietta in questo modo, come se non ci fossero sconfitte che ti lasciano sereno e pareggi che ti lasciano l’amaro in bocca, tanto da farti dimenticare che ti è stato annullato il gol regolare del 3-1 nel primo tempo. A rischio di passare ai quattro centrali.

Ora speriamo che dalla prossima torniamo ad essere per 90 minuti quella squadra che gioca, che non ha timori nei confronti degli avversari, che può vincere con chiunque e se perde è solo perché gli avversari sono stati più bravi o più fortunati.

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