Se avessi dovuto indicare la partita più difficile tra le quattro “finali” che ci separano dal compimento della regular season avrei scelto certamente Perugia – Lecce. E lo avrei fatto prima della squalifica di Lucioni, del campo pesante, dell’infortunio di Calderoni.
Perché Perugia è sempre stata una trasferta maledetta, perché la squadra umbra è stata quella che, insieme al Cittadella, più di tutte ci ha messo in difficoltà all’andata, perché nel girone di ritorno non abbiamo brillato in trasferta.
E infatti ne è uscita fuori una partita difficile, complicata anche dalla pioggia, in cui soffrivamo più del consueto in difesa, ma ne è uscita anche una vittoria d’altri tempi. Una vittoria a cui non siamo abituati, perché i giallorossi di solito vincono in scioltezza, subendo poco e imponendo il proprio gioco.
Invece a Perugia questo non è stato possibile e il Lecce ha fatto di necessità virtù, portando a casa quello che potrebbe essere il risultato più importante della stagione, concretizzando molto, proprio quando il Palermo steccava in casa contro un Padova alle pezze. Un Lecce stoico, una vittoria di valore enorme.
Oggi, come ieri, il piazzamento finale del Lecce dipende non solo dai propri risultati, ma anche da quelli dei rosanero, ma oggi, a differenza di ieri, il Palermo non ha più margini di errore e inizia a sentire la pressione dei giallorossi che non mollano. Quella partita in più da giocare, all’improvviso, perde il valore di garanzia che aveva la settimana scorsa.
Ora arriva Lecce – Brescia, una partita che si carica da se e che non ha bisogno di ulteriori pressioni esterne, Liverani e i calciatori sanno già l’importanza e le difficoltà. Pressioni che invece i lombardi non avranno, ormai quasi certi della promozione.
