Lecce, lassù qualcuno non ti ama

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E sì, ci deve essere qualcuno lassù che il Lecce non lo digerisce proprio. Sì che siamo nel periodo di Pasqua, ma non tanto lassù quanto il titolo possa far pensare (anche se al sesto anno qualche dubbio viene), ma più materialmente lassù  nei palazzi che contano.

Vorrei premettere che non si vuole creare un alibi ad una squadra che è stata capace di dissipare un patrimonio in poche partite, ma analizzare i fatti e qualche numero. Non ci siamo tirati indietro dal criticare squadra, D.S. o allenatore, anche quando non era il vento predominante, anche caricandoci addosso critiche e offese, ma i fatti vanno analizzati sempre a 360°.

Perché se è vero che spesso i campionato si vincono sul filo di lana, sui pochi punti, gli arbitraggi conteranno pur qualcosa. Non ci soffermeremo più di tanto sull’arbitraggio di Lecce – Siracusa, perché quello che interessa è la visione complessiva. Ci limitiamo solo ad una considerazione a proposito dell’arbitro di sabato, tal Nicolò Cipriani. Dopo averlo visto all’opera ci rifiutiamo di credere sia talmente scarso, incapace e incompetente da fare errori così madornali e tutti in un senso, perciò ci auguriamo per lui che sia semplicemente in malafede.

Ma il vero problema è che l’arbitraggio subìto è solo il prologo di una serie infinita di stranezze che viviamo da quando siamo in questa categoria, dal numero spropositato di rigori subiti nel primo anno, alle direzioni contro il Frosinone nei playoff, alle espulsioni a comando di Moscardelli, alla continua attenzione a cui siamo sottoposti da parte dei fischietti.

Non è vittimismo, anche perché se avessimo voluto fare le vittime, sarebbe bastato fare come Lo Monaco e lamentarci di ogni rimessa laterale, ma non lo abbiamo fatto e non lo faremo mai. Ci interessano solo alcuni dati.

Il primo dato è quello relativo ai rigori a favore avuti dal Lecce quest’anno. Se nel primo anno di Lega Pro i giallorossi ebbero quello che potrebbe essere un primato storico di quasi un rigore ogni tre gol subiti, quest’anno non è andata meglio per i rigori a favore.

Due rigori in totale fischiati a favore della squadra prima in classifica, che vanta uno dei migliori attacchi del campionato, è un dato statistico abbastanza singolare. Soprattutto visto che gli episodi dubbi non sono certo mancati, quindi o qualche rigore di troppo non è stato fischiato ai giallorossi, oppure le difese avversarie si guardano bene di fare fallo in area quando giocano contro il Lecce.

Questo non può che far nascere un senso di umana solidarietà per quelle due uniche sfigate compagini che hanno subìto un rigore giocando contro il Lecce. Cosa avranno fatto di male alla Lega?

Ma per restare nell’ambito numerico due non sono solo i rigori totali a favore del Lecce, ma anche i rigori subiti negli scontri diretti contro le due concorrenti alla promozione, una sfortunata coincidenza.

Un altro dato è quello relativo alle ammonizioni. La partita di sabato anche in questo caso è un emblema, zero ammoniti. Ora anche il fatto che gli avversari dei giallorossi finiscano spesso le partite con un numero molto esiguo, se non nullo, di ammonizioni,  è altrettanto singolare dal punto di vista statistico. Ci porterebbe a concludere che, non solo gli avversari contro il Lecce evitano di fare fallo in area, ma si scansano anche nel resto del campo, oppure ci pone altri dubbi. Fate voi.

D’altra parte le ammonizioni per perdita di tempo, si sa non sono contemplate dai direttori di gara in questa categoria, a meno che il calciatore non vesta la maglia giallorossa. Infatti non si sprecano i richiami ai portieri, anche con lunghe perdite di tempo da parte degli arbitri che vanno, si fanno una lunga chiacchierata, bevono il the, ma di tirare fuori un giallo non ci pensano proprio, se non raramente, se non al 90° e oltre. A meno che il portiere non si chiami Perucchini, che può essere ammonito anche per perdita di tempo nella prima frazione di gioco, come d’altronde è accaduto.

Si potrebbe continuare però sarebbe solo un gioco fine a se stesso, i numeri non cambierebbero.

Ovviamente ognuno può essere libero di credere al complotto o pensare che sia tutto frutto del caso. Io personalmente ad un vero complotto ordito da forze oscure non ci credo, però l’impressione che qualcuno lassù non ci ami particolarmente resta.

 

 

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