Una vittoria di carattere

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La Curva Nord
Al di là del gioco che tarda a venire (e probabilmente non verrà mai da qui alla fine) quello del secondo tempo con il Benevento è il Lecce che vorremmo sempre vedere, di carattere e vincente. La squadra, trascinata da un Curiale che, subentrato, si scusa per il ritardo nella maniera migliore: doppietta di splendida fattura e corsa sotto la Nord,  vince e non perde posizioni in classifica, regalandoci un Natale sereno dal punto di vista sportivo.

I ragazzi sono entrati in campo con la voglia di battere i campani e ci hanno fatto dimenticare le incazzature e i fischi del primo tempo, che a qualcuno, Braglia su tutti, non sono piaciuti. Ma questo è il Lecce, questo è l’ambiente, prendere o lasciare. Capace di amare visceralmente e criticare allo stesso modo. È una tifoseria che pretende tanto, forse anche più di ciò che potrebbe, ma è così, passionale.

Chi viene deve saperlo, deve “ntustare” ed essere pronto alle critiche. Non è un posto per insicurezze, è un posto per giocatori e uomini di carattere.

È vero, forse qualche anno fa non si sarebbe fischiato dopo il primo tempo e lo stadio avrebbe incitato la squadra ancora più forte. Ma qualche anno fa non si era passati da una doppia retrocessione, due finali di playoff perse e un incubo che sembra non voglia finire.

Alla squadra la tifoseria chiede una sola cosa: vincere e farlo impegnandosi sempre. Quello che non va giù sono  le prestazioni scialbe, ma anche le sconfitte immeritate non sono esenti da critiche. E non sempre c’è la necessaria serenità per valutare se la squadra ha messo tutto in campo e il risultato non è venuto o se l’avversario è stato semplicemente più bravo o se un arbitro ha condizionato pesantemente la partita
Pensiamo a cosa sarebbe accaduto ieri se il guardalinee non si fosse accorto del grave errore dell’arbitro nel convalidare un gol segnato senza tocchi su una punizione indiretta. Nessuno avrebbe dato alibi alla squadra, si sarebbero aperti processi e sentenze. Perché, è inutile prenderci in giro, per la tifoseria in questo momento contano solo i risultati.
Se non vengono è grave, se questo accade perché la squadra ha dato l’impressione di poco impegno è catastrofico. E poco importa se sia vero o no. Lo sappiamo che questo non è l’ambiente ideale per vincere un campionato, ma dobbiamo conviverci e devono conviverci anche i calciatori. Ci accomuna tutti, tifoseria, giocatori, società, un unico obiettivo e da qui alla fine dobbiamo andare avanti senza distrazioni, giocando per vincere, sempre.

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