Ma il Foggia ha davvero strameritato la vittoria?

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D’accordo, abbiamo perso, in casa, la semifinale d’andata. Brucia. Ma leggere di vittoria strameritata mi fa rabbrividire. Due gol in sette minuti avrebbero ammazzato chiunque eppure se Sowe non fosse entrato male su quella palla respinta staremmo parlando di una grande rimonta. Troppo forte il Foggia? Una squadra così forte come si vuol far credere sul 2-0 ci avrebbe distrutti, perché eravamo in bambola, intontiti, perché un uno-due spezza le gambe.

Chi tra di noi al 2-0 non ha temuto la goleada? Invece no, non è arrivata e avremmo potuto pure pareggiarla questa partita. L’ingresso di Caturano e il nuovo tema tattico è uno dei motivi per cui non abbiamo più subìto il Foggia come all’inizio. Ma non è l’unico.

L’approccio molle alla gara è indice evidente di un’eccessiva paura da parte dei nostri e pensandoci bene non è per nulla diverso dall’approccio avuto con il Bassano. Ma esclusi i tre gol e un tiro dalla distanza quante altre volte è stato pericoloso il Foggia? Gol che a detta di tutti sono stati causati da nostri gravi errori difensivi. In realtà la superiorità del Foggia si è vista tutta in quei sette minuti iniziali, dopo di che non si è visto assolutamente nulla. Chi può essere  certo che senza quell’approccio la partita sarebbe finita allo stesso modo? Visto il proseguio della partita io non lo sono assolutamente.
Due gol, due errori sotto porta, un palo, un evidente fallo di mano di un difensore avversario, una splendida rovesciata che avrebbe meritato ben altro destino… Troppo per aver giocato contro il Barcellona della Lega Pro. Certo, non siamo stati belli, ma quando mai lo siamo stati con Braglia? Neanche quando abbiamo vinto con risultati roboanti…
E a proposito di Braglia sembra che una parte della stampa abbia colto al volo l’occasione, anche santificando l’avversario, per toglierselo dalle scatole. Neanche io lo amo nè lo ho mai amato, ma trovo certi articoli veramente fuoriluogo in un momento in cui nulla è finito. Sembra quasi che qualcuno non aspettasse altro che togliersi il cappello davanti all’avversario, magari spacciando i propri fini per sportività.
Sembra essere tornati indietro nel tempo, quando lo stesso metodo veniva usato da altri contro la famiglia Tesoro.
Vuol dire che bisogna essere ottimisti per il ritorno? No. Ora è un impresa titanica, ma lo sarebbe stata di più sotto di  2-0 o di 3-1. È una partita su un campo difficilissimo, contro una squadra che è sulle ali dell’entusiasmo, si gioca senza l’apporto degli ultras e si parte sotto di un gol. Per cui nessuna illusione, ma stavolta, almeno, non abbiamo nulla da perdere.

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