Lepore l’incriticabile

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La vittoria di Catanzaro ha rasserenato almeno un po’ gli animi e dissipato in parte i malumori sulla scelta del nuovo allenatore, apparsa ai più un salto nel buio.

Dopo la trasferta calabrese le paure sono in parte svanite e il futuro è visto con più benevolenza dai tifosi giallorossi. Cosa che non era accaduta nemmeno dopo la vittoria col Trapani, pure squadra più tosta e difficile dei calabresi. Il perché è da ricercarsi probabilmente in una squadra che ha convinto di più come intensità e come qualità di gioco. Che, per intenderci, non è poco. Ora servono i riscontri, una partita non basta per esprimere giudizi definitivi, ma le premesse sono buone.

L’ambiente si è rasserenato, ma non ha dismesso la solita vena polemica. Stavolta la prestazione (più che positiva) di Lepore ha portato ad un sentimento di vendetta da parte del partito ormai consolidato dei “leporiani”. Perché di partito si tratta, non fans, ma militanti.

Una vendetta consumata non solo contro chi ha insultato Lepore sui social (insultare è una triste consuetudine sui social), ma anche e (forse) soprattutto contro chi ne ha criticato l’impiego non sempre necessario o alcuni atteggiamenti discutibili.

Questa difesa ad oltranza di Lepore non si sa contro quali nemici, non è mai avvenuta con altri giocatori e dona al calciatore un’ aura di intoccabile, mentre i suoi critici sono additati a traditori. Il che è piuttosto incomprensibile.

In che modo l’essere leccese, il fatto di impegnarsi o, addirittura, di essere un bravo ragazzo, lo ponga al di sopra dei suoi compagni (per i quali nessuno ha alzato un dito in soccorso quando sono stati accusati delle più insulse nefandezze) non è ben chiaro. Perché  nel passato (anche recente)  critiche sono piovute addosso a tanti giocatori del Lecce, anche feroci, immotivate, persino illazioni, senza che nessuno ne facesse una questione di stato, ne’ i comitati di tifosi, ne’ le testate giornalistiche.

Prima di Lepore criticare un giocatore, compostamente, significava, al massimo, ritrovarsi i suoi estimatori a ribattere o il giocatore ad infastidirsi. Invece ora è diverso, si sprecano le offese, gli urli, le minacce, gli articoli di giornale. Sembra che non sia un calciatore come i tanti che hanno calcato nel bene e nel male l’erbetta del Carlo Pranzo prima, del Via del Mare dopo. Che debba godere di una sorta di immunità della quale i suoi compagni non godono.

Quindi prendo atto che Lepore non è criticabile per principio. Mi adeguo, ma per essere coerente, nel caso dovesse sbagliare partita, fare prestazioni non all’altezza o errori evidenti, eviterò di scriverne. Questo sarà l’ultimo articolo sull’argomento. Anzi, avrei l’idea di mettergli un bel 10 in pagella di default in tutte le partite da qui alla fine del campionato, così siamo tutti più contenti.

Voglio infine fare una precisazione, che potrebbe sembrare superflua ai più: questo articolo non è contro Lepore, che qui è stato oggetto di biasimo, così come di elogio a seconda del contesto, del momento e delle sue prestazioni. È un atto di disapprovazione nei confronti di chi ha posto un giocatore della rosa del Lecce, uno solo, al di sopra degli altri, avvelenando qualsiasi discussione in merito.

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