Un Lecce dalla mentalità vincente

Spesso, quando la fortuna ti arride si sente dire con enfasi –lo scorso anno questa partita il Lecce l’avrebbe persa-, spesso a sproposito. Ma non è il caso di Lecce-Reggina. In un altro anno questa partita il Lecce l’avrebbe probabilmente persa davvero. Perché una costante dei giallorossi degli anni scorsi è stata la mancanza di carattere, il venir meno nei momenti topici.

Il Lecce di Liverani invece il carattere ce l’ha, lo ha dimostrato, perché oggi era più facile abbattersi che reagire. Invece ha reagito ad un’ingiustizia che stava subendo, facendolo a suon di gol, ha reagito anche a qualche fischio (davvero!) piovuto dagli spalti. Un buon segno? Non lo sappiamo, il campionato è lungo e un tantino infame, abbiamo imparato a conoscerlo, però qualcosa di nuovo c’è.

E non lasciatevi ingannare da chi dice che la Reggina avrebbe meritato di più o da un commentatore che, dimenticato il taccuino a casa per annotare le occasioni, dice che i giallorossi hanno vinto grazie ai singoli, perché non è vero.

Il Lecce ha vinto meritatamente, dopo che gli è stato annullato un gol regolarissimo, dopo essere andato in doppio svantaggio… ha sbandato un po’, ma poi si è ripreso ciò che gli tocca: la vittoria. E lo ha fatto col gioco e col carattere che Liverani ha trasmesso alla squadra.

E lo ha fatto in una giornata in cui la difesa non ha brillato particolarmente, ma anche divorandosi quattro o cinque palle gol nel secondo tempo, dopo averne sprecate un bel po’ nel primo. A volte con un eccesso di egoismo.

Un Lecce perfetto? No, ma, ancor di più per questo, la prestazione di oggi assume un’importanza enorme, mentre si avvicina il turno di riposo, con un Catania che non molla di un millimetro, anche al 93′, anche senza aver tirato mai in porta e un Trapani, incubo di qualche anno fa, che continua a macinare gol.

Non è un Lecce perfetto, ma è un Lecce vincente, sul campo e nella testa e questo conta.