Lecce, con l’Alessandria si può fare di più

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Premesso che la priorità è andare avanti e quindi il resto conta poco, da questo Lecce ci aspettiamo di più in questi Play-Off, a partire dalla partita di mercoledì contro l’Alessandria.

Archiviato il doppio confronto con informazioni contraddittorie riguardo alla tenuta psicofisica e all’assimilamento delle indicazioni tattiche di Rizzo, oggi non è più tempo di grossi errori. Contraddittorie perché ad un evidente miglioramento della manovra in fase offensiva (velocizzazione del gioco, movimento senza palla, sovrapposizioni), non si è affiancato un miglioramento nella gestione dei momenti difficili. Soprattutto il centrocampo spesso è in affanno quando deve contenere.

Non è più il tempo di errori difensivi come quelli visti a San Benedetto, non è più tempo di errori davanti al portiere come quelli visti mercoledì.

Nonostante le occasioni contate nei due confronti siano state di gran lunga a vantaggio del Lecce, il passaggio del turno è rimasto in bilico, per quei limiti che ancora ci portiamo appresso, anche conditi da errori individuali.

Se all’andata il rischio di perdere è stato altissimo con quel rigore sbagliato, nella gara di ritorno le occasioni per gli avversari sono state pochissime, ma quella traversa è stata un rischio troppo grande, per un Lecce che avrebbe dovuto e potuto chiudere la pratica.

Perciò da mercoledì si deve fare di più, perché il Lecce ha le caratteristiche tecniche e le capacità tattiche per farlo.

Per affrontare e vincere questi play-off serve indubbiamente di più, non sul piano caratteriale, perché l’impegno non è mancato, ma dal punto di vista dell’attenzione ai dettagli, dalla ricerca del gol e dal cinismo. Perché sbagliare tanto sotto porta non solo vanifica i progressi fatti sul piano della costruzione della manovra, ma anche perché nell’economia della partita può essere fatale per le ambizioni giallorosse.

Questa squadra era disabituata a tirare, anzi spesso vedevamo i giocatori cincischiare in area  con la palla. Il fatto di non tirare mai era uno dei rimproveri che più spesso sono stati elargiti ai giallorossi. E potrebbe proprio essere questa la chiave di lettura di quanto accaduto. Il cambio di paradigma calcistico potrebbe avere influito sull’apparente egoismo davanti alla porta. Fosse questo sarebbe potrebbe essere facilmente risolvibile, ritrovando quel po’ di tranquillità e di freddezza che servono in questi momenti.

Sì, si può fare di più perché l’Alessandria non è la Samb e perché stavolta due pareggi non bastano per passare il turno, perché la priorità è vincere il campionato. Forse serve solo maggior consapevolezza nei propri mezzi. E la spinta incessante del pubblico.

Avanti Lecce.

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