Il Lecce, gli avversari e gli arbitri

Condividi

Noi lo sappiamo che gli arbitri da quando siamo in questa categoria non hanno mai avuto un occhio di riguardo nei confronti dei giallorossi, basti pensare al numero enorme di rigori dati contro nel primo anno di Lega Pro, agli arbitraggi di Abisso o alle ammoniozioni/espulsioni telecomandate di Moscardelli prima degli incontri con Salernitana e Benevento.

Eppure non abbiamo mai cercato nella classe arbitrale il motivo dei nostri insuccessi, ne’ abbiamo dato alibi alla squadra. Ci siamo lamentati solo quando i torti erano fin troppo macroscopici per essere taciuti ed ignorati. E non ci siamo nascosti quando gli episodi sono stati a nostro favore. Nessun problema ad ammettere, ad esempio, che nel gol annullato al Bisceglie due turni fa non riusciamo a scorgere alcuna irregolarità.

Sembra che quest’atteggiamento non valga per i nostri avversari che dopo ogni partita giocata contro il Lecce trovano il modo di lamentarsi, a sproposito.

Le lamentele fresche fresche della Juve Stabia, in tutto il suo entourage, dal Direttore Generale al magazziniere, sono l’emblema di questo nuovo sport. A chi ha visto la partita appaiono ridicole e fuori luogo, non fosse altro che grazie ai calcioni avversari ci hanno infortunato due giocatori, che il loro secondo gol è palesemente viziato da un fallo non fischiato, che almeno due falli di mano volontari da parte degli stabiesi non sono stati sanzionati e si potrebbe continuare.

Ma basterebbe guardare la moviola, che evidentemente mister Caserta ancora non visto, per rendersi conto che i due gol del Lecce contestati sono regolari, senza possibilità di interpretazione.

Ma quella della Juve Stabia è solo l’ultima, giusto martedì era stato il mister della Sicula Leonzio a mugolare per il  rigore dato al Lecce, secondo lui irregolare. Detto, per amor di obiettività, che per me nettissimo non è, come si fa a commentare in questo modo un episodio dubbio quando è stato fischiato a proprio favore un rigore sul quale dubbi non ce ne stanno? Il rigore dato alla Sicula Leonzio è senza alcun ombra di dubbio inesistente, simulazione netta che è costata anche un giallo al nostro giocatore reo di non aver fatto fallo. Insomma, la storia della pagliuzza e della trave di evangelica memoria.

In una partita in cui i propri giocatori si sono resi protagonisti di fallacci non sanzionati adeguatamente si dovrebbe perlomeno tacere. Ma no, si gioca col Lecce, meglio lamentarsi, anche quando si è finita la partita con zero ammonizioni, pur avendo picchiato sistematicamente.

Questi sono gli ultimi due episodi di una serie in cui la tiritera è sempre la stessa e sempre ingiustificata, slegata dai fatti e dalla realtà.

Ci sarebbe da chiedersi: a che pro? Per cercare alibi alla sconfitta? Per pregiudizio? Di fatto ci sarebbe da fregarsene e ignorare  se non fosse che questo blaterare potrebbe in qualche modo condizionare gli arbitri nel prosieguo del campionato. Meglio non tacere davanti alle sciocchezze.

 

 

Commenta su Facebook
Precedente Le Pagelle di Juve Stabia-Lecce 2-3 Successivo Anteprima 9^ giornata del girone C

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.