Il Lecce formato Pagliari

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 Dino Pagliari
Dopo quattro giornate di campionato con Pagliari alla guida dei giallorossi si può fare un bilancio parziale. Nonostante si siano persi quattro punti dal Benevento, primo in classifica, il trend è tutto sommato positivo. Si sono conquistati 8 punti, frutto di due vittorie e due pareggi. Tra le prime, solo i campani in testa alla graduatoria hanno fatto meglio, inanellando un filotto e risultando, ormai, irraggiungibili.
Delle quattro partite disputate, quella che lascia maggiormente l’amaro in bocca è quella con il Vigor Lamezia, sia per lo spessore tecnico dell’avversario, sia per come si è concretizzato il risultato finale. A schemi d’attacco decisamente più propositivi rispetto alla precedente gestione, si è contrapposta una evidente fragibilità difensiva. Per Pagliari ci sono le attenuanti del poco tempo avuto a disposizione per insegnare le proprie idee tattiche e la scarsa conoscenza dei giocatori a disposizione.

La vittoria sulla Lupa Roma è stata meritata, anche se sofferta e si sono visti dei progressi sia negli schemi offensivi che in fase difensiva. Finalmente un gioco sulle fasce degno di tale nome e si sono limitati gli errori di disimpegno visti in partite precedenti.
Sulla partita con il Barletta il giudizio dei tifosi e della stampa è stato  negativo, però non si può analizzare questa partita senza tener conto del valore e dello stato di forma dell’avversario, oltre ad un terreno non esattamente al top e un arbitro protagonista.
Non è stata una bella partita, probabilmente troppi errori, il campo pesante e lo spezzettamento del gioco da parte dell’arbitro non hanno permesso di vedere grandi trame. Però il Barletta non ha mai seriamente impensierito Caglioni prima del rigore dell’ 1-1, dando l’impressione di una ritrovata solidità difensiva, nonostante alcuni errori individuali. Il giudizio negativo su questa partita è fortemente condizionato da quell’obbligo che il Lecce ha di vincere sempre, dimenticando che su quel terreno ci ha lasciato le penne, tra le altre, la Salernitana. In una situazione morale e di classifica differente, con molta probabilità, questo punto non sarebbe stato accolto così sfavorevolmente.
L’ultima partita con il Matera ha portato due novità, Di Chiara e Herrera, i nuovi acquisti, che hanno ben impressionato. Il secondo, soprattutto, ha inciso nel risultato in maniera determinante. E’ stata una partita combattuta, ma la vittoria è stata meritata, contro una squadra di spessore. Si è vista qualche pecca a centrocampo, ma anche dei grandi progressi. Il gioco è risultato più arioso rispetto al passato, con sovrapposizioni ed inserimenti.
Il giudizio sul nuovo Lecce di Pagliari quindi non può che essere favorevole e ci permette di ben sperare per il futuro.
Certo non per raggiungere la promozione diretta, ma per raggiungere quei playoff che finora hanno dato solo amarezze, con l’auspicio che sia l’anno buono. Ora non resta che invertire il cammino in trasferta, dove il Lecce ha realizzato solo 13 dei 39 punti realizzati. E questo dato fa ancor più pensare se si considera che di quei 13 punti quasi la metà è stato ottenuto contro Benevento e Salernitana.

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