Lecce – Il coraggio di rialzarsi

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Via Del Mare – Curva Nord
Prima del Matera ci avevamo creduto tutti in una rimonta, anche se le statistiche dicevano che al Benevento non eravamo riusciti a recuperare neanche un punto, che anzi, nonostante i risultati utili consecutivi tanto decantati, avevamo perso anche quei tre punti di vantaggio dai campani che eravamo riusciti a recuperare a metà campionato. Ci credevamo perché le cose giravano bene e, anche senza produrre mai un gioco degno di questo nome, sembravamo aver trovato il ritmo giusto. Ci credevamo perché avevamo necessità di crederci. La vittoria di Cosenza ci aveva illuso ulteriormente. Poi ci siamo ritrovati per terra. Matera è stato un crocevia, una sfida con una squadra che contro il Lecce ha dato tutto, come se il futuro del calcio dipendesse dall’incontro con i giallorossi. Per poi sgonfiarsi subito dopo, come spesso è successo in questi anni; perché nonostante il quarto anno di Lega Pro vincere al Via del Mare significa ancora prestigio. Perché questo accada ancora non è chiaro.

La sconfitta di Benevento è stata la mazzata finale ed oltre ad aver abbattuto il morale ha rischiato di vanificare del tutto una lunga rincorsa estenuante, a tratti esaltante, anche se con pochi acuti, forse solo la vittoria inopinabile col Foggia e la già citata vittoria di Cosenza.

E adesso?

Adesso ci sono i playoff, con l’intermezzo della Lupa Castelli, squadra inadeguata per la categoria. Questa era la partita che nella nostra immaginazione doveva essere quella della festa del ritorno ad un campionato di livello, invece assume un valore quasi nullo nell’economia del campionato. Anche se l’obbligo della vittoria resta.

Ci sono i playoff, dicevo, quei maledetti playoff che per due volte abbiamo affrontato fino all’ultima partita e che per incapacità, superficialità e sfortuna abbiamo sempre perso. È ancora impressa nella mente quella punizione che si insaccò sotto la Nord col Carpi, è ancora vivo il palo colpito a Frosinone. I playoff fanno paura, perché li affrontiamo non nelle migliori condizioni, perché sono un’appendice estenuante ad un campionato estenuante, perché non ci riportano a bei ricordi e anche perché, è inutile negarlo, sono una sorta di lotteria. In cui speri che venga sempre estratto il tuo numero.
Eppure quello che serve adesso è non pensare al passato, non pensare agli errori sotto porta, alla condizione atletica, al non gioco, alle cattive sensazioni. Ciò che serve è il coraggio di rialzarsi dalla caduta e lottare per ottenere quel posto che ci compete. Poi quel che sarà sarà…

PhotoCredit: Immagine elaborata da foto originale di proprietà di www.pianetalecce.it

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