Guai ai vinti

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Guai ai vinti. Vae victis ci ha insegnato il buon Livio tanti secoli fa. Ed è proprio così, perché sui perdenti si può facilmente scaricare ogni tipo di peso. Con l’impeto (e a volte una stolta ferocia) di chi può agire mettendo sul piatto della bilancia l’onta della sconfitta. E’ stato sempre così nella storia, anche quella (più terra terra) dei presidenti delle società calcistiche, e Lecce non ha fatto differenze. E così ora tutti si stanno scagliando contro i Tesoro, che vinti lo sono visto che non sono vincenti. Vero, sono indubbiamente vinti, hanno fatto enormi errori dovuti a inesperienza e ad una gestione-familiare, ma da questo a definirli nemici e osteggiarli in modo così plateale e del tutto fuori tempo (nessuno mi venga a dire che non ci siano stati momenti e modi più opportuni) c’è una sostanziale differenza. Stampa, politica, ambiente, “lecce bene”, addetti (?) ai lavori, soliti noti. Tutti insieme. Tutti concordi. Tutti contro il nemico senza sapere chi è l’amico. Sono il primo a puntare il dito contro gli errori che ci stanno facendo giocare il terzo anno di Lega Pro, ma non li considero nemici. Sono vinti. Solo vinti. Almeno lo spero.
(Diego Consales)

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