Una soap già vista

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Quello a cui stiamo assistendo sembra proprio una soap scontata, di quelle che dilatano all’infinito il tempo e lo spazio per far restare attaccati gli spettatori al televisore senza dare nulla in cambio. Una storia fatta di improbabili morti e resurrezioni altrettanto improbabili, di cambio di interpreti, di produttori e  di registi senza che ci sia un vero scossone in grado di dare un senso ad una trama altrimenti priva. Commentare una partita (o una puntata) ha poco senso e non conta neanche come arrivano le sconfitte, non sarebbe di certo la prima arrivata dopo aver divorato caterve di gol fatti o dopo aver subito solo due tiri in porta. Si legge Catanzaro, come si leggeva Reggina, l’avversario è solo una comparsa. Se con Braglia doveva arrivare la svolta ora possiamo affermare che questo non è avvenuto.

Tre vittorie di misura, sofferte, sudate contro squadre non certo trascendentali non sono sufficienti per vedere un sostianzile miglioramento rispetto alla gestione Asta, che pure aveva dovuto rinunciare all’attacco titolare (anche se il Curiale visto finora non può essere motivo di rimpianto) e a vari uomini in mezzo al campo e affrontare avversari come Foggia, Casertana e Catania. Tre vittorie non sono sufficienti se non sono corroborate da un risultato su una squadra colabrodo come il Catanzaro di quest’anno.
Se Asta ha fatto male, Braglia finora non ha fatto bene. Il leivmotif è lo stesso a cui siamo abituati già dallo scorso anno, discontinuità dei risultati, sconfitte contro squadre di scarso valore, incredibili amnesie dei singoli e del gruppo. La causa di tutto ciò sfugge alla nostra comprensione, gli allenatori che vengono a Lecce all’improvviso diventano incapaci, i giocatori che altrove avevano fatto faville diventano mediocri e ciò che altrove è l’eccezione, perdere una partita alla portata, qua è la norma.
Qual è il motivo? Rosa sopravvalutata? Allenatori incapaci di tenere il gruppo? Scarsa concentrazione? Di certo non spetta a noi capirlo, noi siamo qui a tifare e sperare che finalmente inizi un altro film, anzi, a questo punto, pretendere.

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Un commento su “Una soap già vista

  1. Mah.Commento dopo aver visto Cosenza-Lecce di coppa italia e nuovamente una bella prestazione delle seconde linee, nonostante fossero prive di Pessina (assente per la Nazionale). In sei partite, di cui cinque orgogliosamente vinte, si può dire di aver visto giocare a pallone solo nelle due di coppa italia e nel primo tempo col Monopoli. Con in più il fatto che nelle due di coppa italia non siamo franati nel secondo tempo, anzi abbiamo reagito al momentaneo pareggio avversario in entrambi i casi. Cosa non avvenuta a Catanzaro. E' chiaro che in coppa italia anche le squadre avversarie schierano le seconde linee e le nostre di seconde linee sono decisamente migliori, ma questo non basta a giustificare la diversità (in meglio) del gioco e il fatto che non crollino nel secondo tempo. La butto lì: forse che la presenza contemporanea in campo di Mosca e Curiale, che notoriamente non hanno ancora più di un'ora nelle gambe, faccia indietreggiare la squadra e subire l'avversario? Sarebbe possibile diluire le forze con una staffetta tra i due, visto che il Diop attuale sembra in grado da fare da spalla ad entrambi per 90'?

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