Taranto, Lecce, Sportube e il gol fantasma

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Taranto – Lecce decenni dopo. I giallorossi sono in vantaggio ed è da poco iniziato il secondo tempo. Un tiro non particolarmente violento di un giocatore rossoblu dal vertice sinistro dell’area si dirige verso il primo palo, quello coperto da Gomis, che fa una papera facendosi scappare il pallone dalle mani, per poi smanacciare. Da quel momento tutto si fa più confuso, con il telecronista di Sportube che urla al gol e le immagini tutt’altro che chiare. Ci verranno riproposte più volte quelle immagini, senza rispondere al dubbio se la palla sia entrata o no. Personalmente credo no, ma la prospettiva è veramente impossibile per poter avere l’assoluta certezza.

Nessun dubbio invece per il su citato telecronista che, non solo ci ripete per tutto il resto dell’incontro che la palla è entrata, ma ci ricorda quanto il risultato sia falsato da questa “svista arbitrale”.
Ora, siccome dalle immagini ufficiali non c’è alcun modo per vedere questa benedetta palla insaccarsi in rete con assoluta certezza, viene il dubbio che il telecronista avesse qualche straordinario mezzo tecnologico nascosto a noi semplici fruitori e che l’avanzata tecnologia messa in campo da Sportube ci possa fornire risposte che la mano traballante del cameramen non possono darci. Ma pare che così non sia, quindi è tutto demandato a qualche mezzo alternativo in possesso del solo commentatore. Ma quale?
Un indizio ce lo dà lui stesso: “Mi fanno sapere che la palla è entrata“. Bene, ecco su cosa basa la sua certezza. Si sa che due tifosi fanno una prova. E così la palla diventa “abbondantemente” dentro.
Il tutto è decisamente molto professionale e sarebbe da approfondire su chi sia stato ad avvisarlo della certezza. Si possono fare solo ipotesi: un amico in curva nord? la moglie da casa? il raccattapalle sotto la curva opposta?
Di certo c’è l’avallo di Sanghez, il telecronista del Lecce, se così si può dire, che è bianco che più bianco non si può e per evitare di sbilanciarsi troppo è sempre attento a dar ragione agli avversari. Anche lui deve averlo chiamato un qualche amico, forse lo stesso, per cui non ha difficoltà a dire che la palla è dentro.
Di tutto ciò, alla fine non ci resta niente, se non che i tarantini si son convinti di aver subito un grave torto, alcuni quotidiani locali si sono accodati e per chi le guarda davvero le immagini restano poco chiare come quei primi secondi in diretta.
O forse ci resta un insegnamento, ovvero che le lotte per la “moviola in cambo” di biscardiana memoria, l’arbitro sulla linea di fondo, occhi di falco e altre diavolerie tecnologiche sono tutte inutilità quando bastano due commentatori di Sportube, uno tifoso e l’altro accondiscendente per stabilire oltre ogni ragionevole dubbio se una palla ha varcato o meno la linea bianca.

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