Con la Casertana la prova del nove

Prima della partita di Pagani avevo scritto della necessità di invertire la rotta in trasferta (leggi qui), visto il pessimo cammino del Lecce lontano dal Via del Mare. È arrivata una vittoria benaugurante su un campo difficile, contro un avversario, comunque non di grande caratura tecnica. Ma proprio contro quel tipo di avversario il Lecce aveva stentato per tutto il campionato, perdendo partite assurde contro squadre improbabili e la vittoria contro la paganese non può che essere vista positivamente.

Ora invece si gioca contro una squadra di livello, la Casertana, che contende al Lecce un posto nei playoff, una squadra di buona qualità tecnica e buona organizzazione di gioco. Dal punto di vista tattico è un test più probante per l’allenatore mantovano, qui si misura la maturità di una squadra, nonché la bontà del lavoro svolto finora. Perché, se è vero che la squadra ha ottenuto ottimi risultati in trasferta contro le prime della classe, è la prima volta che si trova a farlo con i nuovi schemi e con un gioco più offensivo che nel passato.
Non sarà facile imporre il proprio gioco come nei precedenti tre incontri a guida Bollini. Insomma, vedremo di che pasta siamo fatti.

Non sarà facile, dicevo, vista anche la spada di damocle dell’alto numero di diffide che pende sul Lecce, un problema serio vista anche l’attitudine che hanno gli arbitri ad ammonire spesso i giallorossi (leggi qui). Il compito è doppio, portare a casa il risultato e farlo con il minor numero di cartellini possibile.

Per gli scaramantici le cose stanno messe benissimo, le quattro vittorie in trasferta di questo campionato il Lecce le ha ottenute tutte in Campania.

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