Unione Sportiva Lecce — S.S. Akragas 1926

Riepilogo

Commento e highlights della partita.

Lecce – Akragas appare alla vigilia una partita complicata per il Lecce che deve comprovare di valere il primo posto. Ed effettivamente nel primo tempo il Lecce, confermato nella formazione che ha vinto a Caserta contro la Juve Stabia, riesce con difficoltà a trovare spazi. Pacilli fatica nella posizione di trequartista a trovare i tempi giusti e la giocata per gli attaccanti, ai quali giungono pochi palloni. Anche se Vono deve salvare il risultato più volte, confermandosi uno dei migliori portieri del girone in questa prima parte del campionato. Pure Perucchini è costretto ad intervenire quando i siciliani si presentano un paio di volte al tiro.

Nel secondo tempo il Lecce entra con un piglio diverso e prende letteralmente a pallonate la porta di Vono e l’Akragas regge, tra parate, traverse, spinte e trattenute in area, sulle quali l’arbitro non ha gli attributi per intervenire.

Così il secondo tempo è un monologo del Lecce, interrotto solo da rimesse dal fondo, falli laterali e qualche calcio di troppo sulle caviglie, quando sanzionato. Con i cambi variano gli interpreti, ma non la sonata.

L’arbitro permettendoci di verificare l’affidabilità del Metodo Lo Monaco, tralascia, dimentica di applicare il vantaggio, non fa una piega e sorvola su un rigore che se non fosse stato dato al Catania sarebbe esploso l’Etna. Infine per dimostrare la propria imparzialità espelle un giocatore siciliano per fallo da dietro a partita quasi finita.

Finisce così una delle migliori partite del Lecce di questo campionato, ma finisce a reti inviolate. Protagoniste assolute la sfortuna, Vono e il già citato Lo Monaco. All’arbitro, tal Zanonato, va invece il premio di miglior gregario dell’anno. Anche ammessa completamente la buona fede, non ha il coraggio di dare un rigore solare, sprecando l’occasione di dimostrare che gli arbitri sono liberi da condizionamenti esterni.

Lecce – Akragas ci dice che il Lecce c’è, quindi ci fa guardare al futuro con più fiducia, ci lascia con l’amaro in bocca per il risultato, ma è preoccupante per la piega presa dagli arbitraggi in chiave futura.

Quanto al Catania, diciamo che non dovremmo guardare a quel che fanno loro o come vincono le partite ma, per dirla tutta, finora di rigori fuori area e di rigori in mischia non ne abbiamo visti dare ad altre squadre se non agli etnei.

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